COSTRUIRE LA PROPRIA GIOVENTU’ ATTORNO AI VALORI DELLO SPORT!

Parola ad uno degli educatori delle JuventusSan Michele che ci racconta la sua crescita adolescenziale e di come i valori dello sport  lo abbiano fortificato.

Mi chiamo Scarabino Tiziano e sono uno degli educatori dell’a.s.d. Juventus San Michele; ho ventisei anni e sono laureato in scienze giuridiche. I miei primi calci al pallone li ho dati nella società Sant’Alfonso e dall’età di sei anni milito nel settore giovanile del Foggia, e ho trascorso tutta l’età adolescenziale in questa squadra, sfiorando anche il debutto nel campionato professionistico con l’allenatore Pasquale Marino. Dall’età di tre anni ho iniziato a praticare il calcio, perché sin da piccolo ho avuto questa propensione all’attività calcistica. Man mano mi sono accorto che quel tirare calci ad un pallone non era solo un semplice calciare ma che tutto questo andasse al di là dello sport; man mano che crescevo capivo sempre di più che agli allenamenti servivano ad imparare i veri valori dello sport. Durante le settimana la mattina andavo a scuola come tutti i ragazzi, il pomeriggio andavo a fare allenamento e poi studiavo. In questo iter ero consapevole che il duo scuola-calcio rappresentavano (e rappresentano) la coppia vincente della vita! Ho incominciato a capire che per essere convocato ad una partita dovevo sudare durante l’allenamento, fare sacrifici a livello di vita privata (i miei amici il sabato sera andavano in discoteca mentre io alle 22:30 ero già nel letto), e stare anche attento ad una corretta alimentazione che rappresenta la benzina di un atleta. Purtroppo questi miei sforzi non mi hanno consentito di realizzare completamente il mio sogno da bambino, ovvero diventare calciatore di alto livello, non sono arrivato a “trionfare” ma di certo sono diventato consapevole che gli sforzi fatti in questi anni non sono stati vani, ma mi hanno fatto capire che per raggiungere un sogno devi lottare, devi combattere, devi usare tutte le tue energie. Ora, a ventisei anni, non mi sento un giocatore sconfitto, anzi ringrazio lo sport che mi ha inculcato valori veri come: il RISPETTO, la TENACIA, la LEALTA’ e la COLLABORAZIONE! Chi segue questi valori nello sport sono certo che tende a rispettarli anche nella vita. Con questi valori ho imparato che la vera competizione non è quella con gli altri ma è quella con se stessi; rispettare il mister, migliorarsi, fare bene l’esercizio anche quando il mister non ti guarda, comportarsi bene nello spogliatoio, superare gli ostacoli… sono tutti ingredienti per diventare maturi e consapevoli di quello che si sta apprendendo. Il tutto associato ad un continuo e sano dialogo con i compagni di squadra perché lo sport mi ha insegnato che l’obiettivo si raggiunge con il resto della squadra! Accettare una sconfitta, sia personale che collettiva, non significa aver fallito ma significa semplicemente  utilizzare la stessa come mezzo per migliorarsi; riprendere il martedì gli allenamenti con maggiore voglia, con maggiori stimoli, pronti insomma per una nuova “battaglia sportiva!”. Il vero vincente non è colui che non perde, ma è colui che si rialza dopo una sconfitta e dalla sconfitta ne esce vittorioso! Oggi sono educatore di un gruppo di ragazzi e per tutto questo benedico il Signore perché mi ha dato sempre la forza per andare avanti. Già, il Signore, la vera fonte delle nostre forze, la vera fonte di vita… Colui che ti prende per mano e dà  luce alla tua vita. Una volta mio padre mi disse che scuola, calcio e Dio rappresentano il triangolo perfetto! Oggi sono un educatore all’interno di un contesto che dire meraviglioso è poco. Sì perché non mi ritengo un allenatore ma un educatore, e allora il mio compito è quello di educare prima sui valori dello sport e poi sulle tecniche. Quello che ho imparato cercherò di metterlo al servizio dei bambi!