Mons. Vincenzo Pelvi è il nuovo Arcivescovo di Foggia – Bovino

Mons+pelvi8L’annuncio è stato dato questa mattina in Curia. Mons. Vincenzo Pelvi è il nuovo Arcivescovo della Chiesa di Foggia – Bovino. L’annuncio è stato dato questa mattina presso la Curia di Foggia al clero della Diocesi da mons. Francesco Pio Tamburrino.

Mons. Pelvi è stato Ordinario Militare in Italia, nominato da Papa Benedetto XVI il 14 ottobre del 2006. Giunge a Foggia dopo una lunga esperienza pastorale nell’Arcidiocesi di Napoli. Notevole anche il suo percorso di studi e culturale: dopo aver conseguito la Laurea in Teologia è stato docente di Teologia sacramentaria e Liturgica, nonché animatore al Seminario Maggiore del capoluogo campano. Nei prossimi giorni saranno resi noti i dettagli del suo arrivo a Foggia.

In attesa del nuovo Arcivescovo mons. Tamburrino resterà Amministratore Apostolico.

La ‘Notte dei senza dimora’ entra al Comune di Foggia

Sabato 20 ottobre la tavola rotonda ‘E quest’inverno dove monto la tenda’. La ‘Notte dei Senza Dimora’ per fare luce sulle condizioni di vita dei clochard, di chi per le ragioni più diverse vive e dorme in mezzo alla strada. Per questo, la sesta edizione dell’evento promosso dall’associazione Fratelli della Stazione e dalla redazione del giornale di strada FogliodiVia, quest’anno non si svolgerà di sera in una piazza di Foggia, ma di giorno e nel Palazzo da cui possono essere prese decisioni importanti sul futuro dei poveri e dei senzadimora. Specialmente con l’arrivo dell’inverno, quando ancora una volta in assenza di strutture pubbliche adibite all’accoglienza dei clochard, bisognerà attivarsi per promuovere interventi in rete per garantire ripari sicuri per quanti costretti a vivere all’addiaccio.

 

La ‘Notte dei Senza Dimora’ 2012, dunque, si svolgerà sabato 20 ottobre – in occasione della Giornata Mondiale dell’ONU di lotta contro la povertà, in programma il 17 ottobre di ogni anno – alle ore 10 presso la Sala del Consiglio Comunale della città di Foggia. L’obiettivo, dunque, è di avvicinare il complesso istituzionale alle esigenze dei più poveri della città, con l’idea e la speranza che proprio dal Palazzo – sindaco, assessori, consiglieri comunali – possano essere adottati interventi concreti per migliorare le condizioni di vita e la qualità dell’accoglienza verso i più bisognosi.

 

La ‘Notte dei senza dimora’, quindi, vivrà un doppio appuntamento. Di giorno, con la tavola rotonda in programma nella Sala del Consiglio Comunale dal titolo ‘E quest’inverno dove monto la tenda’. All’incontro parteciperanno: Gianni Mongelli, sindaco di Foggia, Raffaele Piemontese, presidente del Consiglio Comunale di Foggia, Pasquale Pellegrino, assessore comunale alle Politiche Sociali, don Francesco Catalano, vice-direttore della Caritas diocesana di Foggia-Bovino, Don Daniele D’Ecclesia, parroco della chiesa di San Pio X, Leonardo Ricciuto e Claudio de Martino, dei Fratelli della Stazione. Alla tavola rotonda, moderata da Emiliano Moccia, direttore del giornale FogliodiVia, sono stati invitati tutti i consiglieri comunali della città di Foggia e le realtà parrocchiali e sociali impegnate nel campo dell’accoglienza ai poveri.

 

La sera, invece, la ‘Notte dei senza dimora’ tornerà in piazza e precisamente su piazzale Vittorio Veneto, dove l’associazione Fratelli della Stazione svolgerà il suo regolare servizio di incontro con i clochard che dimorano nei pressi dello scalo ferroviario. Un momento di condivisione e di festa, un’occasione per rilanciare la massima attenzione sul disagio che vivono i senzatetto italiani e migranti della nostra città.

Rimettersi in gioco. A 50 dal Concilio Vaticano II

Oggi 11 Ottobre ricorrono 1 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II. Numerose le celebrazioni per ricordare questo evento che ha caratterizzato la storia della Chiesa in questi anni. Tante sono state le riflessioni conciliari ma vorrei soffermarmi solo su una parola a mio avviso significativa dell’intero concilio: la parola “laico”.  Il concilio lo vuole pienamente coinvolto, compartecipe, corresponsabile nella via della chiesa, poi ancora laicità e Chiesa “popolo di Dio”…Si tratta, per cosi dire, di dimensioni differenti del credere, che pure si incontrano, si sostengono contribuendo a conferirsi reciprocamente significato pieno; il tutto alla luce della tradizione della Chiesa e della tensione al rinnovamento che certo ha attraversato il Concilio e gli sforzi successivi per dare attuazione, in questo mezzo secolo, agli insegnamenti scaturiti dal Vaticano II. Questa sera alle ore 20.00 tutta l’AC diocesana si ritrova nella parrocchia di San Francesco Saverio per pregare tutti insieme su questo evento di grazia che ha cambiato il volto della Chiesa.

 

Nel “ghetto” di Rignano il caporalato si combatterà in bicicletta

Nell’accampamento ai piedi del Gargano verrà allestito un servizio di
bike sharing con un centinaio di biciclette, per permettere ai
migranti di spostarsi. Padre Maira (Ufficio Migrantes): “Permetteremo
loro di essere indipendenti e cercare lavoro da soli. Il “ghetto” di Rignano: da rifugio spontaneo ad accampamento permanente
Sono circa duecento i braccianti stranieri che svernano nel
campo e per agosto previste 700 presenze. Con loro, volontari e
Emergency. Padre Maira: “Prima d’inverno si fermavano solo una
cinquantina di persone. Oggi è sempre abitato”

Don Pino Puglisi, martire della fede

La pistola del killer Salvatore Gri­goli, armato da Cosa nostra, quel­la sera del 15 settembre 1993, ha sparato veramente in odium fidei, os­sia in avversione nei confronti della fe­de, e, quindi, don Giuseppe Puglisi può essere considerato un martire. «Questo è un giorno sognato e aspettato da tan­to tempo, fin dal momento della sua morte» afferma il cardinale Paolo Ro­meo, arcivescovo di Palermo, davanti al clero, ai seminaristi, ai direttori dei centri diocesani di pastorale e ai gior­nalisti convocati ieri al Palazzo arcive­scovile per dare la notizia attesa da 19 anni e nel salone Filangeri stracolmo scoppia un lungo e intenso applauso. Proprio ieri, infatti, Benedetto XVI ha ricevuto il cardinale Angelo Amato, pre­fetto della Congregazione per le cause dei santi, e ha autorizzato la promul­gazione del decreto che riconosce il martirio e consente di procedere alla beatificazione del sacerdote palermi­tano ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, la sera del suo 56° compleanno, davanti al portone di casa.

Un lungo i­ter seguito dai postulatori, prima dal vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavero e poi dall’arcivescovo di Ca­tanzaro- Squillace Vincenzo Bertolone. La notizia ufficializzata all’ora di pran­zo fa il giro del mondo sul web e sui tg. Appena il parroco di San Gaetano, a Brancaccio, don Maurizio Francoforte, viene avvertito, fa suonare a festa le campane della chiesa: «Questa notizia è una vittoria per il riscatto del nostro quartiere». La cerimonia di beatifica­zione, con­ferma l’arci­vescovo, dovrebbe svolgersi a Palermo: «Mi recherò presto a Ro­ma per se­guire le tap­pe interme­die, ma ci vorrà qual­che mese prima che si possa pro­cedere alla beatificazione».

L’entusiasmo per la notizia tanto atte­sa cede il passo all’emozione della me­moria. «Ricordo ancora che il giorno della notizia della sua uccisione – pro­segue il cardinale Romeo – io mi trova­vo nunzio apostolico in Colombia, do­ve in nove anni hanno ucciso 25 preti, ma ne rimasi molto colpito. Don Pino ha sempre saputo coniugare l’evange­lizzazione con la promozione umana, senza mai scindere questi due aspetti».

Ma il «riconoscimento del martirio di Puglisi mette in luce tutte le tenebre della mafia e del mondo dell’illegalità, che sono contrari al Vangelo. La mafia ha i suoi dei e i suoi idoli – aggiunge l’ar­civescovo –. La mafia è morte, tutti i suoi valori sono in antitesi con il Vangelo, che è perdono e condivisione. Sull’e­sempio di don Pino Puglisi dobbiamo rinnovare a fondo la nostra vita. La Chiesa di Palermo intende adesso più decisamente ispirarsi alla nobile figura di padre Pino che, con il suo esempio e la sua morte, sprona tutti a un rinnovato impegno per l’evangelizzazione, la pro­mozione umana e la luminosità della vi­ta cristiana nella nostra terra di Sicilia».

Hanno un nodo alla gola tutti gli amici di don Pino, quelli che con lui condivi­sero le battaglie per la giustizia a Bran­caccio, quelli che parteciparono ai suoi ritiri spirituali e che lo conobbero nei momenti di allegria e di dolore. «Ricor­do che tentò di attirare su di sé il miri­no della mafia, per tentare di proteg­gerci ed evitare che ci accadesse qual­cosa » racconta uno di loro, Pino Mar­tinez, che con Mario Romano e Giu­seppe Guida faceva parte del Comita­to Intercondominiale di Brancaccio. E Maurizio Artale, presidente del Centro «Padre Nostro», fondato da don Pugli­si ma oggi non più legato alla parroc­chia, aggiunge: «È importante che il mondo sappia che il piccolo prete di Brancaccio ha testimoniato con forza la sua fede».

La prossima beatificazione di Puglisi raccoglie il plauso di istituzioni e poli­tici. «È una bellissima notizia che ren­de felice tutta la città di Palermo e tut­ta l’Italia – commenta il sindaco di Pa­lermo, Leoluca Orlando, presente al­l’annuncio in Curia –. Don Pino Pugli­si è un martire che ha dato la sua vita in difesa degli ultimi e della legalità e che ha testimoniato con la sua intera esi­stenza il valore della solidarietà e del­l’accoglienza. Le nuove generazioni do­vrebbero prenderlo ad esempio, per­ché è un faro nella lotta alla mafia». «La notizia riempie di gioia tutti i siciliani che hanno visto in questo sacerdote u­no strenuo combattente contro la ma­fia » afferma il governatore siciliano Raf­faele Lombardo. E il presidente del­l’Assemblea regionale siciliana, Fran­cesco Cascio, aggiunge: «Don Puglisi ha amato la nostra città e i suoi abitanti più della sua stessa vita, fino all’estre­mo sacrificio. Oggi sapere della sua bea­tificazione rende la sua assenza meno assordante».

Riapre la Cattedrale di Foggia

Dal 14 al 16 agosto, in occasione delle celebrazioni in onore della Madonna dei Sette Veli, la Basilica riaprirà le sue porte alla città. L’Arcivescovo Metropolita di Foggia – Bovino, monsignor Francesco Pio Tamburrino, ha annunciato con gioia che, nel rispetto delle previsioni e di quanto già detto precedentemente, i delicati lavori di restauro e di messa in sicurezza della Cattedrale di Foggia sono ormai in fase di completamento.

In occasione delle celebrazioni in onore della Madonna dei Sette Veli, infatti, i giorni 14, 15 e 16 agosto, la Cattedrale, in procinto di essere definitivamente restituita agli splendori di un tempo, verrà temporaneamente aperta alla cittadinanza, affinché possa ammirare ed apprezzare la qualità del restauro eseguito.

L’intervento è stato recentemente esposto alla Fiera nazionale del restauro di Ferrara, ricevendo grandi apprezzamenti.

Successivamente sarà necessario completare un delicato intervento di restauro alla sola zona absidale e all’altare maggiore, dovuto anche alla rimozione dell’organo che, com’è noto, sarà sostituito da un nuovo organo gentilmente donato dalla Fondazione Siniscalco Ceci. Quest’ultima lavorazione sarà  ultimata entro il mese di settembre.

Nel frattempo è in fase di programmazione l’organizzazione di eventi culturali che diano il giusto risalto ad un momento tanto atteso dalla comunità cattolica e che potrà e dovrà costituire un importante punto di riferimento per il riscatto ed il rilancio della Città.

Triplicate in 8 anni le adozioni internazionali dall’Africa

Cresce la preoccupazione nel continente: più di 41 mila i bambini
adottati dal 2003 al 2010, dopo che i tradizionali paesi d’origine
(Cina, Russia ecc.) hanno limitato la pratica. “Gli interessi
commerciali hanno preso il posto dell’altruismo"

La crescita delle adozioni dall’Africa verso altri continenti sta emergendo in modo preoccupante ed esperti, attivisti,
funzionari governativi ed accademici fanno appello affinché la pratica
venga arrestata, avvertendo che l’adozione è troppo spesso motivata da
guadagni economici piuttosto che dall’interesse dei bambini coinvolti.
Fra il 2003 ed il 2011 almeno 41.000 bambini africani sono stati
mandati all’estero per adozioni, secondo uno studio chiamato “Africa:
la Nuova Frontiera per l’Adozione Interstatale” del Forum Africano per
le Politiche sull’Infanzia (Acpf). Si tratta di un aumento del 300%,
mentre i tassi globali sono al punto più basso degli ultimi 15 anni.
“Gli interessi commerciali hanno preso il posto dell’altruismo,
trasformando i bambini in merci nel sempre più immorale mondo delle
adozioni interstatali” afferma lo studio dell’Acpf. Solo nel 2010,
6.000 bambini africani sono stati coinvolti nell’adozione fuori dal
continente, e si stima un numero ancora maggiore nel 2011.

I partecipanti alla quinta Conferenza sulle Politiche internazionali
per i bambini africani, svoltasi di recente ad Addis Abeba, hanno
lanciato l’appello per “un’inversione dell’attuale tendenza di
ricorrere all’adozione interstatale come un’opzione facile e
conveniente per la custodia alternativa in Africa, e per dare assoluta
priorità al permettere a tutti i bambini in Africa di rimanere con le
loro famiglie e le loro comunità”.
L’adozione interstatale dovrebbe avvenire solo quando “non si riesce a
trovare un ambiente familiare alternativo nel paese natale, e deve
essere usata come ultima risorsa, in linea con la Carta africana sui
diritti e il benessere del bambino”, hanno affermato i partecipanti in
una dichiarazione congiunta. Hanno inoltre espresso preoccupazione per
il fatto che “talvolta i bambini vengono forniti per adozioni
all’estero attraverso manipolazioni, falsificazioni ed altri mezzi
illegali per assicurarsi entrate finanziarie” e che “in alcuni casi ci
sono pressioni sia interne che esterne sulle famiglie ed i governi per
rendere disponibili dei bambini per l’adozione interstatale.”

Secondo lo studio dell’Acpf, l’enorme crescita delle adozioni
dall’Africa è avvenuta dopo la sospensione o la limitazione delle
adozioni internazionali dai tradizionali paesi di provenienza (Cina,
Russia, Guatemale, Corea del Sud, Vietnam, Romania ecc.). Questo ha
fatto sì che i paesi industrializzati ospitanti si siano rivolti
sempre più in massa all’Africa per sopperire ai loro bisogni di
bambini adottivi.
A livello mondiale, nel 2010 l’Etiopia è così diventata addirittura il
secondo paese d’origine nelle adozioni internazionali dopo la Cina,
addirittura fornendo due terzi del totale dei bambini adottati dal
2003 al 2010 (con picchi di 4-5.000 unità negli ultimi due anni).
Oltre all’Etiopia, le altre 9 nazioni africane in cima alla classifica
nel 2009 e nel 2010 erano Burkina Faso, Costa d’Avorio, Repubblica
Democratica del Congo, Ghana, Mali, Marocco, Nigeria, Sudafrica ed
Uganda.

Gli Stati Uniti, con oltre 11.000 casi nel 2010, restano il principale
paese ospitante di bambini adottati da altre nazioni, seguiti da
Italia (4.130 nello stesso anno), Francia, Spagna, Canada, Svezia,
Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Belgio e Svizzera. L’Italia, dove le
adozioni internazionali sono sensibilmente calate nel 2011, era tra
l’altro l’unico di questi paesi ad aver registrato un loro incremento,
addirittura del 21%: qui, nel 2010, proveniva dall’Africa 1 bambino
adottato su 10. “I soldi determinano non solo il modo in cui le
adozioni vengono intraprese, ma anche i motivi per i quali molte di
queste vengono avviate. I soldi non sono uno dei tanti fattori – sono
un fattore chiave che deve essere affrontato se si vuole proteggere in
maniera efficace i diritti umani dei bambini africani per quanto
riguarda le adozioni interstatali,” afferma un altro rapporto
dell’Acpf, intitolato “Adozioni Interstatali: una Prospettiva
Africana”.

Il rapporto osserva che molti orfanatrofi in Africa sono stati
istituiti per generare profitti, ricevendo fino a 30.000 dollari per
ogni bambino adottato dai futuri genitori. Mentre anche la Convenzione
dell’Aia del 1993 afferma che l’adozione interstatale dovrebbe essere
l’ultima risorsa; solo 13 stati africani sono parte della convenzione
e, a parte il Sudafrica, non includono cinque tra le principali
provenienze di bambini adottati nel continente

Torna la Giornata Interetnica: al via la settima edizione

Il 26 ed il 27 maggio torna a Foggia l’appuntamento con la Festa dei Popoli, organizzata dall’associazione di volontariato “Fratelli della Stazione”, in collaborazione con tante altre realtà operanti nel territorio sul terreno dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti.

La settima edizione della Giornata Interetnica sarà l’occasione per meditare sull’essenzialità, in una società civile, del confronto e del dialogo, senza pregiudizi, con i cittadini stranieri: uno scambio che arricchisce e che consente di intravedere nell’immigrazione non un problema, ma una ricchezza.

Sabato 26, alla celebrazione eucaristica, che si terrà nella chiesa di Sant’Eligio alle ore 18.00, seguirà in Piazza Filippo Corridoni, una tavola rotonda. Si discuterà della trasformazione da carcere a ricovero per i senzatetto, della vecchia e grande struttura ivi presente. Concluderà e allieterà la serata un momento di musica.

Il giorno seguente, la mattina e la sera, la Villa comunale sarà teatro della volontà di far incarnare anche a Foggia la voce dell’ecumenismo, mediante l’incontro di vari popoli che saranno presenti con propri stand e che interagiranno tra momenti ludici, artistici e di riflessione. Ad un concorso di pittura estemporanea e a un trofeo di calcio balilla si affiancheranno, infatti, una riflessione spirituale interreligiosa, giochi per ragazzi ed adulti e una parata di burattini giganti, curata dalla prof.ssa Rosanna Giampaolo e dal Corso di Teatro di Figura dell’Accademia di Belle Arti di Foggia. Accanto a festanti danzatori folk, i quali presenteranno alla cittadinanza alcune espressioni internazionali di quest’arte, ci saranno laboratori di ritratti interetnici. Al calare della sera, invece (intorno alle ore 20.00), il pronao della Villa Comunale ospiterà un grande spettacolo interetnico, all’interno del quale si esibiranno i partecipanti alla gara musicale dedicata a “Padre Raffaele de Lorenzo” e saranno premiati i vincitori dei tornei sportivi e dei concorsi letterario e di pittura estemporanea.

La Festa dei Popoli si concluderà con un concerto di Micky Souljahr feat. Ras Johan – The Family Legend and More.