E se rimettessimo San Giuseppe…nel cortile?


L’anno scorso si è presentato da me un giovane che conoscevo solo di vista ma che avevo avuto modo di apprezzare per il suo impegno in ambito sportivo e sociale e mi disse: “p. Gino io sono affascinato dalla figura di San Giuseppe, del suo essere educatore di Gesù, del suo umile e grandioso impegno fatto di semplicità, quotidianità, lavoro, disinteresse. Sento che il Signore mi chiama a seguire nella vita il suo esempio. Su internet ho cercato una famiglia religiosa che facesse di San Giuseppe la sua figura ispiratrice e ho conosciuto i Giuseppini del Murialdo. Che devo fare per seguire la mia ispirazione?”.

Questa esperienza mi ha molto colpito, e non perché un giovane volesse diventare religioso, cosa anche questa affascinante, ma per l’amore che avevo letto negli occhi di quel giovane verso San Giuseppe. Mi sono detto, io Giuseppino del Murialdo che ho deciso di farmi sacerdote in una famiglia religiosa che  fa di San Giuseppe il suo Santo ispiratore, non ho lo stesso amore e voglia di imitazione che colgo in questo giovane!

Mi sono anche chiesto: nella nostra Opera, quanto San Giuseppe viene guardato, amato, imitato? Certo tra le nostre feste c’è anche quella di San Giuseppe, ma anche semplicemente a livello d’immagine nel nostro oratorio non c’è proprio niente! Immaginate però la mia meraviglia quando guardando le foto storiche dell’Opera, e precisamente quelle dell’inaugurazione (1936), ho notato che in fondo al portico c’era una fantastica statua di San Giuseppe.

Ho chiesto quindi conferma ai nostri…adulti, che con nostalgia mi hanno parlato della statua che dominava sui cortili e qualcuno mi ha detto: perché non ricreiamo lo stesso angolo di San Giuseppe che i nostri fondatori hanno voluto fin dall’inizio?

REGOLE? SI GRAZIE!


“Regole si o regole no? Fanno bene o fanno male? Come si danno le regole? E se non le ascoltano?” Questi sono solo alcuni dei dilemmi di molti genitori ed educatori che spesso incontrano difficoltà nel loro importante ruolo educativo…proviamo a fare un po’ di chiarezza! Innanzitutto va evidenziato un concetto fondamentale, ovvero che i bambini e i ragazzi hanno bisogno di regole, di limiti, di restrizioni, così come di amore, coccole e ascolto. Le regole sono importanti nella vita di un bimbo o di un ragazzo poiché danno sicurezza e favoriscono il processo di adattamento alla vita sociale e relazionale e, anche se le contestano e manifestano disappunto o rabbia di fronte alla restrizione, hanno bisogno di regole motivate e spiegate e di assaporare ed imparare a gestire la frustrazione naturale che provano in seguito ad una regola.

Affinchè le regole vengano trasmesse e rispettate è importante che i genitori o gli educatori siano convinti dell’importanza di ciò che stanno dicendo o chiedendo, e soprattutto del fatto che lo stiano facendo per il bene del minore, ed è fondamentale che vi sia coerenza fra i genitori per evitare che si crei il ruolo del “genitore buono” e “del genitore cattivo”, con conseguente confusione nel figlio.

Molto spesso, nelle famiglie, accade che si creino dei ruoli negativi, ovvero che un figlio abbia, agli occhi dei genitori o anche di altri educatori, un’immagine negativa che il minore stesso fatica a smentire, con la conseguenza che si convincerà di essere “negativo” e si comporterà sempre peggio! Allora è necessario iniziare a rinforzare gli aspetti positivi di un figlio e non sottolineare sempre e solo quelli negativi. E’ importante elogiare il comportamento positivo, ed imparare a giudicare il comportamento, l’azione, e non la persona nella sua interezza, aiutandolo a capire che non è “sbagliato” lui ma l’azione che ha compiuto.

I minori hanno bisogno di sentirsi incoraggiati, di avere una buona immagine di sé, fiducia in se stessi, di sentire che c’è qualcuno che si fida di loro e che crede che le cose possano migliorare, e anche quando non funzionano o non vanno bene, hanno bisogno di sentirsi ascoltati, coinvolti e partecipi anche nella trasmissione di regole.

Ultima cosa e non meno importante a proposito delle regole: sono fondamentali i modelli attendibili, ovvero genitori ed educatori che testimonino, con i loro comportamenti e con il loro esempio, ciò che chiedono loro, soprattutto in termini di regole e valori.

A presto!

 

Cristina Bubici

Psicologa-Psicoterapeuta

Un piccolo miracolo


Mi piacerebbe segnalare una storia accaduta in questi giorni nella nostra Opera. Una mia collega, sentendomi parlare dell’Oratorio, mi ha chiesto aiuto: lei ha un bambino artistico che in questo particolare periodo si è chiuso in sé, poiché non frequenta nessun gruppo o attività al di fuori della scuola. Mi sono subito data da fare e siamo riuscite ad inserirlo nei laboratori del gruppo Marta. Ieri sera ha frequentato la sua prima lezione di laboratorio dei presepi ed è rimasto entusiasta dell’esperienza, tant’è che ha detto alla mamma che non vede l’ora che arrivi la prossima settimana per venire di nuovo a San Michele. In un mondo che non va, mi piace segnalare questa storia che ha reso un’intera famiglia “felice”, nel senso più ampio del termine, e vorrei ringraziare chi, con un semplice gesto di accoglienza, ha reso possibile questo piccolo “miracolo”.

Michela Contessa

Associazione “Genitori in gioco”

Genitori e figli


Come noto, durante il periodo invernale il parco giochi è chiuso (tranne la domenica mattina dopo la messa – dalle ore 11:30 alle ore 12:30) e le attività della nostra associazione rallentano. In attesa di organizzare qualche altra festa (anche in concomitanza del Santo Natale) noi soci ci stiamo dedicando in qualche modo alla formazione, frequentando il mercoledì dalle 18:30 alle 20:00 gli incontri organizzati nella sala dell’Amicizia dalla dr.ssa Cristina Bubici riguardanti il rapporto genitori figli. Approfittare di quest’opportunità messa a disposizione dalla parrocchia è stata ed è per noi (e per gli altri genitori che frequentano) una ventata di aria fresca nella quotidiana, e a volte pesante, routine che noi genitori ci troviamo a vivere. A livello di associazione ci è servito per imparare a conoscerci di più, raccontandoci; a livello umano è un importante step per riuscire a gestire al meglio il difficile rapporto che a volte viviamo con i nostri figli. E’ per questo che consigliamo a tutti di provare almeno una volta ad unirsi a noi: i risultati non si faranno attendere.

ZOOM SU UNA DELLE TANTE ASSOCIAZIONI ATTIVE NELLA NOSTRA OPERA


Interviste al “Gruppo Marta”. Come sappiamo nella nostra parrocchia sono presenti molte associazioni, tra queste spicca, per la realizzazione di presepi, il “GRUPPO MARTA”. Ai miei tempi, quando l’opera ancora non era in ristrutturazione, questo laboratorio prendeva il nome di “FALEGNAMERIA”, dove anch’io realizzavo presepi, quadri e tanto altro materiale, che veniva venduto durante i banchetti la domenica mattina. Quest’associazione è attiva durante tutto l’anno e collabora alla realizzazione del materiale utile sia per i giochi estivi che per le tante altre attività avviate. Per conoscere meglio il gruppo e per capire da chi è composto, cosa realizza e perché prende questo nome, andrò ad intervistare qualche ragazzo che partecipa al laboratorio di presepi, uno dei tanti “MAESTRI”.

 

Vedo tra tanti ragazzi, uno in particolare, particolarmente concentrato per la realizzazione del suo presepe, e proprio a lui voglio rivolgere qualche domanda.

M: Ciao scusa per il disturbo, mi presento: sono Michele un ragazzo della redazione del giornalino dell’Opera e vorrei porti qualche domanda, innanzitutto come ti chiami e quanti anni hai?

N: Ciao, non mi disturbi affatto, io mi chiamo Nicola e ho 14 anni.

M: Come mai hai scelto questo laboratorio?

N: Perché mi piace realizzare presepi, infatti questo è il secondo anno che partecipo a questa iniziativa.

M: Ti piace frequentarlo? Lo segui con entusiasmo? Hai imparato qualche tecnica? Quale?

N: Si lo frequento con molta passione ed entusiasmo e la tecnica che mi piace di più è la preparazione del gesso.

 

Dopo tante domande fatte a Nicola, adesso intervistiamo uno dei tanti “MAESTRI”: Michele Stramaglia.

M: Come sappiamo quest’associazione è attiva da molti anni, ma cosa fanno questi ragazzi durante tutto l’anno?

M. S.: I ragazzi hanno una vasta scelta di laboratori: c’è il laboratorio di decoupage, di presepi, il corso di chitarra, i tornei di calcetto, pasta fresca e art-attack.

M: Dove nasce l’iniziativa di realizzare questo laboratorio? Chi ha scelto questo nome?

M. S.: Il Gruppo Marta è sempre esistito, solo che prendeva il nome di ‘falegnameria’, poi hanno deciso di cambiare il nome, perché Marta è stata scelta da Gesù come lavoratrice e dopo questa riflessione abbiamo deciso di chiamarlo così.

M: Chi sono i maestri che costituiscono questo gruppo?

M. S.: Il nostro gruppo è costituito, oltre me, da: Giovanni, Massimiliano, Patrizia, Marina, Enzo, Giuliana, Chiara, Marco e Michele, collaborano con noi anche gli operatori del Diurno.

M: Cosa insegnate a questi giovani ‘aspiranti falegnami’?

M. S.: Insegniamo la manualità, l’arte del riciclo e l’utilizzo degli attrezzi. S’inizia sempre con una preghiera, che è alla base di tutto il nostro operato, come si dice sempre nel nostro oratorio: “Imparare, Pregare e Giocare”.

M: Un’ultima domanda: come è nata in te la passione di seguire ed insegnare l’arte presepiale ai ragazzi?

M. S.: Perché per me il presepe è rivedere la nascita di Gesù; tramite le strutture, i colori e le luci calde, che mi portano una sensazione di meditazione. Ho deciso di seguire ed insegnare l’arte ai ragazzi perché anche loro possano sentire le mie stesse sensazioni.

M: Credo che possiamo concludere quest’intervista, grazie per la vostra disponibilità nell’esporre le vostre esperienze, ciao alla prossima!

M. S.: Grazie a te Michele, ti aspettiamo per un’altra intervista.

 

Dopo tutto questo posso dedurre che nella nostra Opera si rispecchia veramente il motto: ”Imparare, Pregare  e Giocare”, perché ci sono molte associazioni, aperte a tutti i ragazzi!

Quindi mi rivolgo a tutte le mamme, e non solo, invitandole ad affidare i propri figli alla nostra parrocchia, perché lì saranno al sicuro e impareranno molte attività nuove, e alla base di tutto ci sarà sempre la preghiera.

Michele Lillino

 

Attività fisica e salute

Risponderò volentieri alle numerose mail che mi sono pervenute in questo periodo e che indicano la particolare attenzione rivolta al nostro giornale. Ovviamente gli argomenti proposti sono davvero tanti, ma oggi farò riferimento alle numerose domande di chiarimenti sull’attività fisica e di come essa sia alla base del giovamento per l’organismo e quindi produttrice di salute, in ogni fascia di età. Va detto in premessa che ogni fascia di età si giova di attività fisica e che solo quella che prevede agonismo o che va sopra le righe deve essere sottoposta ad attenti esami di valutazione, mentre la normale attività motoria può essere effettuata da chiunque  e comunque… Immaginate che persino i cardiopatici, gli ictati, gli ischemici possono e devono effettuare attività motoria, anche se rapportata all’età ed al tipo di patologia.

Ma perché l’attività fisica fa bene? Innanzitutto perché ci consente un dispendio calorico. Come accennavo nel numero precedente del giornale, essa ci permette di prevenire il sovrappeso e l’obesità che un’alimentazione sempre meno mediterranea sta progressivamente inducendo nella nostra popolazione, a cominciare dalle fasce di età più giovani.

Decine e decine di Kcal vengono bruciate al fuoco della produzione di energia e vengono quindi evitate al tessuto adiposo di deposito (leggi pancia, fianchi, vita, glutei, etc. etc. ) dando quindi anche un senso di soddisfazione rispetto al proprio aspetto fisico.

Non meno importante è la prevenzione e la cura delle malattie dismetaboliche. Ipertesi, obesi, ipercolesterolemici, diabetici, si giovano dell’attività fisica per ridurre i valori di pressione arteriosa, tassi di glicemia, colesterolo, trigliceridi.

Il sudare permette l’espulsione dal nostro organismo di tossine e favorisce il ricambio idro-elettrolitico di acqua e sali minerali, importantissimi nel determinare le diverse funzioni del nostro organismo.

L’attività fisica migliora la circolazione attraverso la vasodilatazione e quindi l’aumento della quantità di sangue ossigenato circolante. Ciò produce anche un aumento della potenzialità del nostro corpo e quindi anche della capacità di concentrazione e di attenzione intellettiva…

Mens sana in corpore sano…dicevano i nostri padri latini e non sbagliavano! Allora muoversi fa bene, ma tutto deve essere attagliato a ciascuno di noi. Ciascuno di noi deve effettuare attività fisica in relazione al proprio fisico, alla propria età ed alle proprie possibilità.

Se siete sedentari da molto tempo non pretendete di iniziare a muovervi con attività fisiche ad alto impatto come la corsa, che possono sollecitare eccessivamente le articolazioni, preferendo invece sport come il nuoto, il ciclismo e la marcia. Evitate di allenarvi durante le ore più calde della giornata e gli ambienti troppo umidi o troppo freddi. Utilizzate calzature adeguate e comode. Interrompete immediatamente l’esercizio e consultate il medico in caso d’irregolarità cardiache, affanno, senso di oppressione e capogiri.

Scegliete sempre sport aerobici a basso impatto, come ciclismo, nuoto o passeggiate abbinati a stretching.

ed esercizi di tonificazione. L’intensità dell’esercizio deve essere da bassa a moderata, evitando quindi attività troppo intense. La frequenza deve essere effettuata in misura da 3 a 5 volte la settimana. La durata dell’esercizio fisico deve prevedere 10 minuti di riscaldamento, dieci di bonificazione e 40-50 minuti di esercizio, seguiti da 5 minuti di stretching per l’allungamento muscolare… “Mens sana…in corpore sano”. Alla prossima.

 

 

IDEE E RICHIESTE

La nostra attenzione ai ragazzi e ai giovani, … e tra questi a chi è più povero e bisognoso. Sempre più convinti che insieme possiamo fare molto e molto di più… e che come diceva il Murialdo “Se possiamo… dobbiamo”. Iniziamo con questa nuova avventura del giornale un altro servizio che credo possa essere gradito a tutti voi oltre che utile. La direzione si fa collettore di idee e richieste che poi periodicamente condivide con tutti voi. A ognuno poi coinvolgersi come e quando vuole…
Idea. Organizzare una scuola di “alfabetizzazione” gratuita per bambini e ragazzi stranieri che sono inseriti nelle scuole elementari ma che hanno bisogno di imparare i primi elementi della nostra lingua. Destinatari: bambini e bambine delle elementari. Struttura e supporto logistico, assicurativo ecc…: Opera San Michele. Obiettivo: aiutare bambini stranieri a imparare gli elementi base della nostra lingua. Organizzazione: due-tre volte a settimana in orario da concordare nel pomeriggio. Docenti: volontari. Collaborazione: Servizi sociali, scuole elementari del territorio. Costi: partecipazione gratuita, personale volontario, spese vive…. qualcuna delle nostre organizzazioni. Si può fare solo se troviamo persone volontarie che dedicano un po’ del loro tempo. Se puoi fare qualcosa fai riferimento: p. Gino
Richieste
Alle nostre Case Famiglia serve: una scarpiera in buone condizioni, un armadietto robusto con chiave in buone condizioni, un divano in buone condizioni
Se puoi fare qualcosa fai riferimento: p. Gino GRAZIE.

Un quadro, un racconto o un romanzo..impressioni dirette della vita

“L’arte si occupa sempre e soltanto della vita. Cosa facciamo nell’arte? Resuscitiamo la vita”

Siamo cresciuti in oratorio, la creatività ci ha accompagnati da sempre, rendendo anche la più piccola forma di espressione culturale un modo per comunicare, relazionarsi, confrontarsi e crescere insieme. A partire dalle competenze dei soci e di un’esperienza ormai trentennale, della compagnia Teatrale LA FARSA, è nata l’Associazione culturale e di promozione sociale LE OPERE DELL’OPERA, l’incubatore di tutte le espressioni di arte, presenti nel nostro oratorio, teatro, musica, canto, laboratori manuali ecc. Al centro di tutte le iniziative è sempre presente una morale di solidarietà, di aiuto fraterno, storie di vita quotidiana. A breve si realizzeranno diverse attività tra cui una commedia in vernacolo foggiano firmata Raffaele Lepore dal titolo SIGNORI SI NASCE, stage formativi, che avranno come protagonista il teatro dell’oppresso una delle filosofie teatrali nata in Brasile e da poco utilizzata anche in Europa. Un insieme di differenti tecniche e strategie per fornire strumenti di cambiamento personale e sociale. L’Associazione auspica l’aggregazione di tutti coloro che vogliono approcciarsi a questo spirito offrendo strumenti creativi ed educativi utili a promuovere una dimensione culturale e un equilibrio personale nell’acquisire padronanza delle proprie capacità anche nelle relazioni con gli altri.

 

 

La grande avventura del parco giochi

Il 01/09/2010 inizia l’avventura del  parco giochi: parco tanto sospirato, agognato e finalmente realizzato, un posto dove, finalmente, anche i bimbi più piccoli possano giocare in tranquillità. Il compito della nostra associazione è quello di garantire questa opportunità, ma anche di organizzare qualcosa, all’interno dell’opera, per i più piccini. Nel corso di questo anno si sono susseguite diverse feste (una per l’apertura, una per carnevale ed una a novembre), una pesca con giocattoli per tutti, ma soprattutto, come nel caso di qualche domenica fa, i giochi con i gonfiabili. La presenza dei gonfiabili nel campetto di calcio ha richiamato molti bambini (complice la bellissima giornata), e la completa riuscita della giornata è stata per noi genitori dell’associazione il meritato premio, dopo due giorni di dedizione totale affinché l’impresa riuscisse. Il bilancio dell’attività della nostra associazione, ad un anno dalla sua nascita, non può essere che positivo: dopo le prime difficoltà, sembra che tutto stia procedendo al meglio. Certo è che se fossimo un pò di più l’associazione potrebbe fare di più e meglio: il nostro invito è rivolto a quei genitori che vogliono entrare a far parte dell’Opera in maniera attiva, con un minimo impegno. A loro è richiesta la disponibilità ad aprire il parco una volta a settimana, partecipare alle riunioni ogni quindici giorni circa, proporre ed attuare attività che coinvolgano i nostri figli. Nei nostri progetti c’è una sorta di parco giochi “invernale”: stiamo raccogliendo infatti giocattoli da parte di chi gentilmente voglia offrirceli, e vorremmo organizzare, nella “Sala della pace”, un paio di volte a settimana, una sorta di laboratori per i più piccini (lettura di libri, visione di film, ecc.…). Ma nei prossimi mesi sono previste anche altre feste, almeno un’altra pesca e, chi lo sa, magari di nuovo i gonfiabili…

Michela Contessa

Associazione “Genitori in gioco”