Dopo la bellissima festa dell’Immacolata ecco un altro appuntamento della comunità. I giochi dell’immacolata hanno visto la partecipazione di molti parrocchiani. CON IL MURIALDO VERSO IL NATALE è il prossimo momento di riflessione per tutti gli educatori dell’Opera e per tutti coloro che sono interessati. Ci guiderà nella riflessione p. Carlo Da Gualdo, giuseppino del Murialdo. Allora tutti Sabato 14 dicembre ore 19.30 presso la sala della ricerca dell’oratorio. E’ um modo pre prepararci insieme al Santo Natale
Categoria: Parrocchia
Grande partecipazione all’incontro diocesano sul rinnovamento della catechesi
La crescente difficoltà della prassi pastorale nel riuscire a formare i cristiani del nuovo millennio richiede dei cambiamenti che l’episcopato italiano ha tentato di promuovere fin dagli anni ’70 con il «documento base» Il rinnovamento della catechesi e il piano pastorale Evangelizzazione e sacramenti. Quei documenti esortavano la chiesa italiana – soprattutto le parrocchie – a promuovere l’evangelizzazione, distinta dalla catechesi e previa ad essa. La revisione dell’impianto dell’Iniziazione cristiana tocca un pilastro fondamentale della formazione dell’essere cristiano e della Comunità cristiana. È perciò in gioco la missione essenziale della Chiesa; la sua stessa ragione di essere che consiste nell’annunciare Gesù Cristo, unico Salvatore, renderlo presente e introdurre le persone all’incontro salvifico con Lui per vivere un’esistenza rinnovata di fede – speranza – carità e avere la vita eterna. Questo voleva essere l’obiettivo dell’incontro di formazione dei catechisti della diocesi. Numerosa è stata la partecipazione dei catechisti di San Michele che stanno lavorando intorno alla sperimentazione del cammino dei 4 tempi, conosciuto come metodo di Verona. Dall’incontro diocesano si è avuto la netta sensazione che la strada intrapesa (la sperimentazione) è certamente senza ritorno. Allora buona strada
Ritorna al suo posto il crocifisso restaurato
Finalmente dopo diversi mesi di lavoro di restauro ci è stato riconsegnato lo storico crocifisso della nostra chiesa. Lo abbiamo collocato dove era anticamente come dimostra la foto fatta durante il periodo della guerra. Un grazie sincero agli amici che si sono fatti carico dei costi del restauro, alla restauratrice e a tutti quelli che hanno creduto in questo progetto. Ci siamo riappropriati di un pezzettino della nostra storia.
Durante la novena di San Michele MERCOLEDI’ 26 ALLE ORE 17.00 con la presenza della restauratrice sarà presentato il lavoro di restauro realizzato e sarà consegnato ufficialmente alla comunità parrocchiale di San Michele. TUTTI SONO INVITATI A VIVERE QUESTO MOMENTO BELLO DELLA NOSTRA STORIA.
IL PASTORE VISITA IL SUO GREGGE
Carissimi parrocchiani, il nostro amato Arcivescovo visiterà la comunità di S. Michele A. da domenica 15 a sabato 21 Aprile 2012. Come sapete “la visita pastorale è una delle forme collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il Vescovo mantiene contatti personali con il clero e gli altri membri del popolo di Dio. E’ occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli. E’ anche occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad una più intensa azione apostolica”. La visita consente inoltre, di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica. E’ un modo per presentare al nostro pastore le gioie e le sofferenze, i rallentamenti e gli entusiasmi, le povertà e le ricchezze, i difetti e i pregi della nostra comunità cristiana. Ma è anche occasione per ricevere dal pastore una parola di incoraggiamento, richiamo, di rilancio per il lavoro che quotidianamente svolgiamo nella comunità.
E’ una grazia specialissima che la nostra comunità parrocchiale riceve nella fede, per essere sposa sempre più bella agli occhi di Dio.
La comunità è lieta di accogliere il Vescovo nella gioia e come fratelli dell’unico Padre, per confermarci nella fede e allo stesso tempo per metterci all’ascolto della parola di verità.
Il Parroco don Silvano
“Cristo, mia speranza è risorto”
A Pasqua crolla il mondo. A Pasqua succede la fine del mondo. Se si “ fa Pasqua”, niente più va avanti come prima. Tutto cambia. Si buttano via i pensieri abituali e si coltivano altri pensieri (“se siete risorti con Cristo… pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra”, così San Paolo ai Colossesi). Si butta via il lievito “scaduto”, rancido, incapace di smuovere e far fermentare alcunché (togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova… cosi ancora San Paolo ai Corinti). La grande pulizia di Pasqua deve avvenire, prima di tutto, nel cuore. Nella famiglia ebraica, alla vigilia della festa, si compiva un’accurata ispezione in tutta la casa, per cercare anche il più piccolo frammento di pane fermentato. Per noi si tratta di eliminare le vecchie abitudini, i vecchi rancori, le vecchie tendenze, i vecchi interessi. Non si fa Pasqua senza una decisa rottura con il passato. Una rottura che trova nella Pasqua la sua espressione, e attraverso la quale manifestiamo di voler morire dal peccato e risuscitare alla vita, alla fede, alla pace, al perdono, alla speranza. Nell’Eucarestia non si riceve una medicina amara, ma ci si accosta al pane che alimenta la vita nuova: un pane di fraternità, di sincerità, di giustizia, di solidarietà,di condivisione. “Fare Pasqua” non significa mutare abito ma cambiare vita. Ritrovarsi “fuori” dai nostri sepolcri, stupefatti con una gran voglia di ridere, danzare, cantare. Dio “ha fatto fare Pasqua” al suo popolo, liberandolo dalla schiavitù. Dio sopratutto “ha fatto fare Pasqua” al proprio Figlio, facendolo uscire dal sepolcro (Dio lo ha risuscitato il terzo giorno). Se essere cristiano, avere fede, significa credere alla risurrezione di Cristo, possiamo anche aggiungere che credere alla risurrezione di Cristo significa accettare che tutto cambi. Significa accettare di diventare dei risuscitati: morti alle nostre paure, alle angosce, alle tristezze, ai lamenti, liberati dai risentimenti dagli egoismi. Forse è proprio questo il paradosso della Pasqua: ritrovare le stesse cose di prima, ma nuove, “diverse”.
L’augurio e la preghiera è che tutto questo si compia in ciascuno di noi, nell’intera comunità parrocchiale. Felice e santa Pasqua.
Il Parroco Don Silvano
Riflessioni sulla Quaresima di Benedetto XVI
La Quaresima ci offre ancora una volta l’opportunità di riflettere sul cuore della vita cristiana: la carità. Infatti questo è un tempo propizio affinché, con l’aiuto della Parola di Dio e dei Sacramenti, rinnoviamo il nostro cammino di fede, sia personale che comunitario. E’ un percorso segnato dalla preghiera e dalla condivisione, dal silenzio e dal digiuno, in attesa di vivere la gioia pasquale. Quest’anno desidero proporre alcuni pensieri alla luce di un breve testo biblico tratto dalla Lettera agli Ebrei: «Prestiamo attenzione gli uni agli altri per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone» (10,24). E’ una frase inserita in una pericope dove lo scrittore sacro esorta a confidare in Gesù Cristo come sommo sacerdote, che ci ha ottenuto il perdono e l’accesso a Dio. Il frutto dell’accoglienza di Cristo è una vita dispiegata secondo le tre virtù teologali: si tratta di accostarsi al Signore «con cuore sincero nella pienezza della fede» (v. 22), di mantenere salda «la professione della nostra speranza» (v. 23) nell’attenzione costante ad esercitare insieme ai fratelli «la carità e le opere buone» (v. 24). Si afferma pure che per sostenere questa condotta evangelica è importante partecipare agli incontri liturgici e di preghiera della comunità, guardando alla meta escatologica: la comunione piena in Dio (v. 25). Mi soffermo sul versetto 24, che, in poche battute, offre un insegnamento prezioso e sempre attuale su tre aspetti della vita cristiana: l’attenzione all’altro, la reciprocità e la santità personale.
Servirlo con gioia
Dopo il mandato ai catechisti ed educatori del 2 ottobre, il 13 novembre 2011 si è tenuto il mandato dei ministranti. La messa celebrata dal parroco don Silvano è stata incentrata sui talenti, nucleo dell’omelia. Ognuno di noi ha un talento e il nostro talento più grande è quello di servire il Signore nella Santa Messa. Come ogni domenica ci siamo preparati alle ore 10, nei nostri cuori però avevamo un entusiasmo diverso dal solito. All’inizio della Santa Messa non eravamo sull’altare come sempre ma, seduti nei banchi, aspettavamo la chiamata. Infatti, dopo l’omelia, don Silvano ci ha chiamati per nome e noi prontamente abbiamo risposto: ECCOMI. Questo è l’inizio di un cammino che dobbiamo portare avanti nel corso della vita. Il Signore nel Vangelo del giorno ci ha voluto dire che non ci dobbiamo abbattere ad ogni ostacolo e che tutto ciò che Dio ha fatto per noi è MERAVIGLIOSO. È meraviglioso anche il fatto che con questa chiamata noi possiamo essere d’esempio per gli altri. Al termine della Santa Messa il parroco ci ha offerto un piccolo rinfresco, che non manca mai in tali occasioni.
Giulia Larivera
Convegno Regionale del Rinnovamento dello Spirito – Puglia
Il gruppo del Rinnovamento nello Spirito (RnS) di S. Michele A. ha partecipato, domenica 13 novembre, alla XXVI convocazione regionale dei gruppi e delle comunità del RnS, tenutosi a Bari. Il tema del convegno è stato: “Il regno di Dio non consiste in parole, ma in potenza” [1Cor.4, 20]. Ospiti della giornata: S.E.R Card. Salvatore De Giorgi e Don Fulvio De Fulvio. Dopo una calorosa accoglienza si è passati ad un’intensa preghiera comunitaria carismatica, in cui lo Spirito Santo ha donato abbondanti doni di pace e di serenità, e ci ha esortati a lasciare le redini della nostra vita nelle Sue mani, chiedendo ad ognuno di operare la scelta di lasciarci amare da Lui, ma questo dipende esclusivamente da noi, poiché l’unica cosa impossibile a Dio è proprio forzare la nostra volontà, perché Egli ci lascia liberi! E’ seguito l’intervento del sacerdote Don Fulvio De Fulvio sulla Parola di Dio, che è potenza e vera forza della salvezza, essa può cambiare tutti coloro che aprono il proprio cuore alla Sua grazia. Alcune azioni che possono aiutarci a farlo: accettare, credere, obbedire. Potenza è capacità e dinamismo nell’annunciare, potenza è l’ispirazione del profeta, è la verità del testimone, l’autorità dell’apostolo, potenza è la grazia dei sacramenti, la forza della carità, la capacità dell’obbedienza. Potenza è la forza dello Spirito! Don Fulvio ha concluso il suo intervento molto edificante con la preghiera di intercessione. Nel primo pomeriggio molti giovani hanno testimoniato l’esperienza di grazia che hanno vissuto alla GMG di Madrid, alla presenza del caro Papa Benedetto XVI. La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica, preseduta da S.E.R Cardinale Salvatore De Giorgi che, attraverso l’omelia, ci ha incoraggiati per il cammino intrapreso nel RnS, sottolineando che la Chiesa ha bisogno di veri testimoni che annuncino il regno di Dio. Ringraziamo il Signore per questi momenti di grazia che prepara per noi. Gloria e lode a Dio!
Lina Cobuzzi
E le meraviglie del signore non sono finite…
Infatti, il giorno successivo, presso la parrocchia di San Francesco Saverio, il Rinnovamento Diocesano (tutti i gruppi e comunità della diocesi Foggia-Bovino), si è incontrato per vivere la seconda tappa di un’adorazione itinerante che ha come tema l’approfondimento della preghiera del Padre Nostro.
Dopo una breve relazione sull’invocazione “sia santificato il tuo nome” abbiamo meditato sulla santità di Dio e di come si fida di noi, e se solo avessimo la capacità di abbandonarci a Lui, egli ci trasformerebbe in santi perché il suo progetto prevede la santità per ognuno di noi!
Abbiamo poi continuato a lodare ed adorare il Signore con l’esposizione del Santissimo, apprezzando e riscoprendo le meraviglie che Egli compie nella nostra vita.
Vi annunciamo, carissimi, che la terza tappa “venga il tuo regno”, si terrà nella nostra parrocchia il giorno 12 Dicembre alle ore 20.
Non mancate perché il Signore vuole incontrare anche voi e donarsi così come solo lui sa fare. Alleluia, Alleluia lodiamo il Signore
Angela Manco
IO E IL CORETTO
Le emozioni di una voce del “coretto”. Per me il coretto è l’appuntamento fisso di ogni settimana a cui non posso mancare. Io amo cantare e quindi il coretto è uno sfogo per l’anima e per la voce; l’ho visto crescere (in numero di bambini soprattutto) ma anche vivere momenti di difficoltà, che sono stati affrontati con fiducia e molto coraggio. L’impegno che ho preso diventa quindi non più un peso, ma un momento di allegria grazie alla simpatia dei nostri responsabili: Silvia e Michele. Inoltre mi dà il piacere di seguire le bimbe più piccoline aiutandole nel canto quando incontrano delle difficoltà, ed è stupendo vedere i loro progressi e sentirmi fiera di aver compiuto un buon lavoro. Quando entrai nel coretto (precisamente tre anni fa) non c’erano certo quaranta bambini ma, come si dice, “quattro gatti”; poi si sono aggiunti tutti gli altri, perché vedendo tutta l’energia e la vitalità che trasmettiamo, non hanno resistito: anche loro dovevano animare la messa con la stessa allegria che ancora oggi ci contraddistingue! Animare la messa è per me un’enorme gioia che mi porto dentro per tutto il giorno. Io continuerò a sorridere nel trambusto del via vai delle cartelline, delle mantelline arancioni che “cerchiamo” di riporre con cura al termine di ogni messa, e dei sorrisi trattenuti per una cartellina dei canti caduta che rimbomba nel silenzio della chiesa. Penso che il coretto sia un’esperienza irripetibile che ogni bambino dovrebbe vivere perché non c’è cosa più bella di cantare con la voce, ma soprattutto con il cuore, alla mensa di Gesù.
“ECCOCI! SIAMO AL TUO SERVIZIO”
I chierichetti ricevono il mandato per il servizio all’altare. Il 13 novembre 2011 si è rivelato un giorno molto importante per noi ministranti della Chiesa di San Michele Arcangelo. Infatti, in occasione della Santa Messa delle ore 10,30, il parroco, don Silvano Cazzola, ci ha consegnato il mandato per il servizio all’altare. Come tutte le domeniche noi chierichetti ci siamo incontrati in sacrestia, prima della celebrazione, per prepararci; tuttavia, l’atmosfera era diversa da quella degli altri giorni. Eravamo entusiasmati da ciò che stava per accadere e manifestavamo quest’esaltazione con un continuo movimento e chiacchierio: eravamo davvero impazienti di sentir pronunciare il nostro nome e di alzarci per dire il nostro sì. Solo dopo l’omelia don Silvano ha invitato noi ragazzi a promettere di essere costanti nel nostro servizio e ha chiamato ciascuno di noi per nome, mettendo al collo di ognuno il crocefisso, simbolo dell’appartenenza al gruppo chierichetti. Finalmente tutti noi, dal più piccolo al più grande, abbiamo potuto dire per la prima volta il nostro “Sì” al Signore, che ci chiama ad essere, come ha detto anche il parroco durante la sua omelia, i suoi “angeli sulla Terra”. Dopo la conclusione della messa ci siamo riuniti nella sede in cui teniamo le nostre riunioni per concludere tutti insieme la mattinata con una piccola festa. Beh, che dire di questa giornata speciale e del servizio che il Signore ci ha chiamato a compiere? Meraviglioso!