“E’ lei che mi porta”

È una bella giornata, finalmente il sole, la primavera comincia a farsi sentire. Esco dall’ufficio con una scusa. Davanti alla chiesa trovo un papà con in braccio la sua bambina di 14 mesi. Mi fermo, la bambina mi sorride, sembra mi riconosca. La saluto con affetto e nel modo un po’ sciocco, ma bello, con cui ci rivolgiamo ai piccoli. Poi mi rivolgo al padre congratulandomi per la scelta di portare la piccola a prendere un po’ di sole. Mi risponde: “siamo andati a dare un bacetto a Gesù”; la piccola con la manina indica la porta della chiesa. Resto coinvolto, dico con trasporto a padre e figlia “bravi”, il papà mi risponde “è lei che mi porta”

Continuo per la mia strada, ma quel “è lei che mi porta” mi rigira nella testa.

In questo periodo faccio fatica ad essere un portatore di speranza. Mi sento schiacciato dalle tante notizie negative che mi piovono addosso e poi ho la sensazione che tutto quello che si fa per i giovani e i ragazzi serve a poco, o comunque non è sufficiente, che ci vorrebbe… ma… e allora mi chiedo che senso ha, a che serve… comunque il futuro mi appare nero e faccio fatica ad annunciare Cristo che è sorgente di vita, di speranza. Spesso nelle veglie notturne cerco una risposta…

Questa mattina dalla bocca di un papà con in braccio la sua bambina ho avuto una risposta da Dio: “è lei che mi porta”… si sono i ragazzi che mi fanno andare avanti, “mi portano” , la speranza viene da  loro, il non arrendermi, il  darmi da fare, il trovare entusiasmo e passione di vita è solo una conseguenza del fatto che loro ci sono. Sono vivi e mi indicano la strada.

Grazie piccola per la tua manina rivolta verso la porta della chiesa.

Buona Pasqua

p. Gino

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